In omaggio a Pier Paolo Pasolini, nel 35° anniversario del suo intervento all’IIC di Stoccolma avvenuto il 28 ottobre 1975 e della sua scomparsa avvenuta il successivo 2 novembre, presentiamo la traduzione in svedese del suo romanzo breve Amado mio.
L’evento ha visto l’intervento di Concetta D’Angeli, docente di letteratura italiana presso l’università di Pisa e di Carl-Johan Malmberg, scrittore e critico cinematografico.
Descrizione
Quelli subito successivi alla seconda guerra mondiale, tra il 1946 e il 1950, sono anni molto attivi per Pasolini, ricchi di esperimenti letterari e di impegno politico. Ma sono anche anni tormentati e difficili, durante i quali lo scrittore impara ad accettare la propria omosessualità, trasferendola su carta e facendone il tema centrale delle sue indagini letterarie. Amado mio è stato scritto nel 1948 ma rimase inedito fino al 1982. È la storia dell’innamoramento del giovane intellettuale Desiderio di un ragazzo della campagna friulana, incontrato per caso in una “danza sotto il cielo aperto”. Navigando tra la verità irrequieta di una diversità sessuale e la finzione della cultura, questo romanzo anticipa le opere successive dello scrittore, tutte accomunate dalla volontà di dire la verità attraverso la menzogna della forma, trasformando quest’ultima in una verità superiore, e rendendo la propria vicenda privata una figura paradossale e universale del desiderio e dell’ansia.
Lo scrittore
Pier Paolo Pasolini (1922-1975) è stato una delle maggiori personalità della cultura italiana del secondo Novecento. Nell’arco di oltre trent’anni Pasolini sperimenta le forme espressive più diverse, dalla poesia in dialetto friulano e in lingua italiana al romanzo, dal teatro al cinema, animato da un impegno strenuo e appassionato di riflessione sulle profonde trasformazioni in corso nella società italiana del dopoguerra. A partire dagli anni Sessanta, tutta la sua opera, letteraria, teatrale e cinematografica, è una denuncia, violentemente polemica e provocatoria, della “mutazione antropologica” e del “genocidio culturale” provocati dalla modernizzazione capitalistica.
La copertina
Il libro è in vendita su Adlibris e presso l’Istituto (Gärdesgatan 14, Stoccolma).