Il quinto libro di Cartaditalia è San Silvano di Giuseppe Dessì.
Il romanzo di Giuseppe Dessí è stato presentato presso l’Istituto Italiano di Cultura da Anna Dolfi (Università di Firenze, presidente del Premio Letterario che porta il nome dello scrittore), María de Las Nieves Muñiz Muñiz (Università di Barcellona) e Giuseppe Marras (Presidente della Fondazione ”Giuseppe Dessí”).
Descrizione
San Silvano, che è sia un “ritratto dell’artista da giovane” che una “ricerca del tempo perduto”, fu pubblicato per la prima volta nel 1939 e costituisce il romanzo d’esordio di Giuseppe Dessì, uno dei più grandi scrittori italiani del XX secolo. Il romanzo è un viaggio attraverso il tempo e lo spazio alla ricerca di una “patria segreta” e tratta dell’impossibilità di ritornare alle radici e a un rifugio segreto, il villaggio di San Silvano, per ritrovare ciò che era ovvio durante l’adolescenza. A volte, il protagonista vede San Silvano, il luogo d’esilio e il giardino incantato, come “una regione cupa tagliata dal mondo, arida e selvaggia, dove gli ulivi sono come voci rare nella solitudine delle montagne” e a volte, “attraverso un meraviglioso cambio di stagioni”, il paesaggio si trasforma, si riempie di vita germogliante e incontenibile. La prosa ha uno stile lirico delicato e inquieto, e con la leggendaria Sardegna delle pause, dei silenzi e del vento come sfondo, San Silvano dipinge un addio doloroso alla gioventù.
Lo scrittore
Giuseppe Dessì (1909-1977) trascorse la sua infanzia piuttosto difficile e tumultuosa a Villacidro, in Sardegna. Con la scoperta di una biblioteca murata che conteneva, tra gli altri libri, il Catéchisme positiviste e il Cours de philosophie di Auguste Comte, il Discours de la méthode di Descartes, l’Etica di Spinoza e i libri di Leibniz sulla monadologia e sul problema teodicea, iniziò una lettura disorganizzata di filosofia e letteratura che quasi lo spinse fuori dalla ragione. Dessì si laureò all’Università di Pisa nel 1936, e il suo primo romanzo, San Silvano, fu elogiato dal noto critico Gianfranco Contini, che lo definì un “Proust sardo”. Nonostante Dessì abbia vissuto quasi tutta la sua vita adulta lontano dalla Sardegna, il suo luogo d’origine è una costante cornice nelle sue opere, dal libro Michele Boschino (1941) e Introduzione alla vita di Giacomo Scarbo (1959) fino alla sua ultima opera completata, Paesi d’ombre (1972), per la quale ricevette il prestigioso Premio Strega.
Le ospiti
Anna Dolfi insegna letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze. Ha studiato, in particolare, Giacomo Leopardi, cui ha dedicato numerosi studi, l’Ermetismo, Giorgio Bassani, Giuseppe Dessí e Antonio Tabucchi. Da alcuni anni ricopre l’incarico di Presidente del Premio letterario della Fondazione Giuseppe Dessí.
María de Las Nieves Muñiz Muñiz insegna filologia italiana all’università di Barcellona. Specialista dei rapporti culturali tra Italia e Spagna in epoca moderna e contemporanea, tra il 1998 e il 2002 ha diretto la rivista catalana di studi italiani Quaderns d’Italià. Nel 2011 ha ricevuto il Premio ”Giacomo Leopardi’ assegnato dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani.
La copertina
Il volume è in vendita su Adlibris e presso il nostro Istituto (Gärdesgatan 14, Stoccolma).