Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Pier Luigi Nervi

Pier Luigi Nervi sotto al Viadotto di Corso Francia, Roma, ca. 1960 (Foto di Oscar Savio; Fondation PLN Project Archives, Bruxelles, Belgio)

Nervi?
ha i segreti dell’architettura di domani: fa profezie delle forme.
– Gio Ponti1

Nel suo libro del 1957 Amate l’architetturaGio Ponti celebra, menzionandolo ben nove volte, il collega e amico Pier Luigi Nervi (Sondrio 1891 – Roma 1979), di cui invita a visitare la volta del Palazzo Torino Esposizioni – “non fa che correre, volare, con i suoi elementi, e lo sguardo vola, e la mente anche”2 – e l’auditorium dell’UNESCO a Parigi – “è stupendo, è greco, è attico”3.

Laureatosi nel 1913 alla facoltà di ingegneria dell’Università di Bologna, Nervi è stato sia progettista sia costruttore, figura atipica se si guarda al panorama dell’ingegneria e dell’architettura del secondo Novecento. Dopo essersi formato professionalmente presso la Società per Costruzioni Cementizie di Bologna, nel 1920 fonda a Roma la Società Ing. Nervi e Nebbiosi, in seguito ridenominata Impresa Nervi e Bartoli. Durante la carriera unisce l’arte alla scienza facendo del cemento armato convenzionale e non precompresso il materiale cardine delle sue costruzioni. Si tratta a tutti gli effetti di un materiale facilmente modellabile e resistente sia alla compressione che alla tensione, dunque perfetto per le opere di Nervi, così attento al rapporto struttura-forma. Lo stadio di Firenze (1930), il suo primo progetto, pone l’architetto valtellinese al centro dell’attenzione in Italia e all’estero, di fatto dando inizio a una carriera straordinariamente proficua. Nel Salone per Torino Esposizioni (1949) i conci prefabbricati della volta a botte sono realizzati con l’innovativa tecnologia del ferro-cemento. La prima opera di spessore all’estero è rappresentata dalla già citata sede dell’UNESCO a Parigi (1953-58). È in questi anni che prende avvio la stretta collaborazione con il figlio Antonio. Nervi ricopre inoltre per lungo tempo il ruolo di professore presso la Facoltà di Architettura di Roma.

Risalgono agli anni Cinquanta i primi progetti di cooperazione tra Nervi e Ponti. I due lavorano fianco a fianco al progetto del grattacielo Pirelli e, contemporaneamente, all’auditorium della nuova sede della cultura italiana a Stoccolma. Dai documenti conservati presso la Fondazione Lerici a Roma si evince, infatti, che Nervi viene coinvolto nel progetto dell’auditorium qualche mese prima rispetto al più noto progetto milanese, nonostante gli esecutivi per la copertura della grande sala siano datati febbraio 1957. Il passaggio dalla copertura a diamante del progetto B alla più classica soluzione a doppia falda (seppure con doppia pendenza) del progetto C è senza dubbio legato al processo di semplificazione strutturale imposto da Nervi, il quale realizza uno straordinario esempio di fusione tra architettura, ingegneria e piacevolezza sensoriale, dando luogo a un’articolata geometria di nervature e lacunari.

Oltre al Pirellone e all’IIC di Stoccolma, vanno indubbiamente menzionate le aviorimesse dell’idroscalo di Marsala in Sicilia (1935), in larga parte abbattute durante la seconda guerra mondiale, l’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci Roma-Fiumicino (1957), lo Stadio Flaminio di Roma (con Antonio Nervi, 1957-59), il Viadotto di Corso Francia a Roma (con Luigi Moretti, 1958-60), la Stazione degli autobus di New York (1960-62), il Palazzo Nervi-Scattolin a Venezia (con Angelo Scattolin, 1972).

Ampia ed estremamente interessante è infine la produzione di scritti, i cui temi ruotano intorno al rapporto che intercorre fra struttura e forma, e fra ingegneria e architettura, nonché al valore etico del costruire correttamente. Vale senz’altro la pena leggere Scienza o arte del costruire? Caratteristiche e possibilità del cemento armato (1945), Costruire correttamente: caratteristiche e possibilità delle strutture cementizie armate (1955), Nuove strutture (1963), e È già iniziato l’immutabile stile del futuro? (1963).

La Fondazione PLN Project con sede a Bruxelles e guidata dal nipote di Nervi, Marco, è impegnata su diversi fronti: ricerca; recupero degli scritti, tutela del patrimonio architettonico e conservazione dell’eredità culturale di Nervi; attività didattiche nelle scuole primarie e secondarie; collaborazione con il Laboratorio Nervi, operativo presso il campus di Lecco del Politecnico di Milano.

Approfondimenti
  • Il testo è di Marco Baruzzo.
    La foto è di Oscar Savio.

    Le informazioni contenute in questa pagina sono state in parte elaborate a partire dal volume sulla storia e l'architettura dell'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma Enchanting Architecture (5 Continents Editions S.r.l.: Milano, 2021, cfr. p.172). Il volume è in vendita presso l'IIC e online a questo link.

    Le citazioni sono tratte da Gio Ponti, Amate l'architettura. L'architettura è un cristallo (Rizzoli: Milano, 2015). Il volume è consultabile presso l'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma (Gärdesgatan 14).
    1 cfr. p.250
    2 cfr. p.126
    3 cfr. p.148