La mostra Trascrizione musicale della struttura degli alberi di Giuseppe Penone è visitabile all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma dal 28 maggio al 30 settembre 2024.
La mostra nasce da un progetto realizzato nel Ardèche in Francia incentrato, come spesso accade nel caso del lavoro artistico di Penone, sugli alberi. L’artista ha colpito quattordici alberi con un mazzuolo di gomma e il suono prodotto è stato registrato, dilatato, analizzato e tradotto in note. In questo modo, Penone racconta la storia di ciascuno dei quattordici alberi e del paesaggio che li circonda attraverso le loro vibrazioni.
A partire da queste trascrizioni musicali sono state registrate sette incisioni dove alcuni musicisti hanno espresso con l’ausilio dei loro strumenti l’essenza degli alberi. Tale progetto ha assunto anche la forma di un libro, alla base della mostra presso l’Istituto.
Grazie a quest’esperienza, il lavoro di Penone sulla struttura degli alberi permetterà un dialogo originale tra arte e musica, all’insegna della ricerca sul carattere comune delle diverse espressioni dell’uomo e del contatto con la natura, che da sempre caratterizza la poetica dell’artista.
La mostra è stata inaugurata il 28 maggio in occasione della presenza di Penone a Stoccolma per la cerimonia di presentazione della scultura The Inner Flow of Life, creata per il Parco delle Sculture della Principessa Estelle a Djurgården su incarico della Princess Estelle Cultural Foundation.
Durante la serata all’Istituto sono intervenuti l’Ambasciatore d’Italia Michele Pala, la Direttrice esecutiva della PREKS Sara Sandström, nonché lo stesso Giuseppe Penone in dialogo con il Direttore dell’Istituto Francesco Di Lella. L’artista ha discusso del suo pensiero artistico e, in particolare, dell’incontro tra l’arte e natura, nodo centrale nella sua opera. Per l’occasione, le trascrizioni musicali di Penone sono state eseguite in un’inedita performance dal vivo da parte del sassofonista Jörgen Pettersson. La performance è stata resa possibile grazie alla curatela di Ivo Nilsson che ha adattato lo spartito di Penone per sassofono basso.
Giuseppe Penone
Giuseppe Penone è uno dei maggiori artisti italiani del secondo Novecento, protagonista del movimento Arte Povera, avanguardia artistica di grande influenza in ambito internazionale. Nato nel 1947 a Garessio, ha ricevuto riconoscimento artistico dalla fine degli anni Sessanta in quanto figura chiave del movimento Arte Povera. Da quel momento, ha avuto una carriera internazionale ai massimi livelli. Attraverso le sue sculture, ma anche in lavori realizzati con altri linguaggi artistici, Penone ha esplorato concetti quali il tempo, l’umanità e la natura, e le sue opere evidenziano i profondi e segreti legami che sussistono tra le cose. È stato spesso descritto come un maestro della materia, uno scultore con l’abilità di svelare l’invisibile e rendere possibile l’impossibile. Giuseppe Penone ha esposto il suo lavoro a livello internazionale in istituzioni come il Museo Guggenheim, il Rijkmuseum, lo Yorkshire Sculpture Park e i giardini di Versaillles. Ha partecipato a molte edizioni della Biennale di Venezia e di Documenta. I lavori di Penone si trovano in molte collezioni d’arte importanti, tra cui il Metropolitan Museum, il MoMa, il Centre Pompidou, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, il Tate Modern, l’Hamburger Bahnof, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, lo Stedelijk Museum e il Moderna Museet, per citarne alcuni. Penone ha ricevuto vari riconoscimenti prestigiosi, tra cui il Praemium Imperiale International Arts Award nel 2014 e il Rolf Schock Prize for the Visual Arts da parte dell’Accademia Reale Svedese delle Arti. Nel 1989, è diventato il primo artista straniero ad essere nominato per il Premio Turner e, nel 2023, è stato eletto membro della Académie des Beaux-Arts.
Arte Povera
Il critico d’arte Germano Celant ha coniato il concetto di Arte Povera nel 1967 per descrivere le opere di un gruppo di giovani artisti italiani. Il movimento si è posto in contrapposizione alle forme tradizionali d’arte, privilegiando l’uso di materiali primordiali come terra, tessuti, corde, rami e sassi. Con le loro performance e attività gli artisti mirano a rendere labili le confini tra arte e vita. L’Arte Povera ha avuto una significativa influenza sull’arte contemporanea, nello specifico per mezzo del suo approccio concettuale e la ridefinizione di quali media possono essere considerati strumenti artistici.
Princess Estelle Cultural Foundation
La Princess Estelle Cultural Foundation (PREKS) è stata fondata nel 2019 su iniziativa della principessa ereditaria di Svezia Victoria e del marito, con lo scopo di promuovere le attività culturali in Svezia. È tradizione che la corona svedese supporti la vita culturale poiché ritenuta requisito fondamentale di una società moderna. Per questo motivo, la coppia ha creato la fondazione con la speranza di creare qualcosa di permanente. Inizialmente la PREKS si concentra, insieme al gestore delle proprietà reali e il parco Kungliga Djurgården per etablire un parco di sculture permanente nella zona di Rosendal, e per fare programmi pedagogici di arte per rendere più accessibile l’arte contemporanea. Ogni anno viene presentato un nuovo artista nel Parco di Sculture della Principessa Estelle e finora sono rappresentati nella collezione Alice Aycock, Elmgreen & Dragset, Yinka Shonibare CBE e Charlotte Gyllenhammar.