Anche quest’anno il nostro Istituto partecipa allo Stockholm Jazz Festival! Appuntamento doppio venerdì 18 ottobre alle 17.30 per due concerti imperdibili con Evita Polidoro/Nerovivo e Jacopo Ferrazza. I concerti sono stati realizzati grazie al progetto Nuova Generazione Jazz dell’I-Jazz Association, un’iniziativa che promuove giovani talenti jazz all’estero.
Ore 17:30 – Evita Polidoro – Nerovivo
Line-up
Evita Polidoro – batteria, canto, elettronica
Davide Strangio – chitarra, canto
Nicolò Faraglia – chitarra
Nerovivo è un trio eclettico, a suo agio sia in ambito jazz che in quello rock e pop, nato a partire dalle idee creative della batterista Evita Polidoro. L’incontro con i chitarristi Nicolò Faraglia e Davide Strangio ha dato poi vita a un suono ideale, il risultato della giusta combinazione tra silenzio e musica.
L’ascolto e la sperimentazione sono alla base del lavoro del trio. La formazione inusuale – batteria e due chitarre – dà luogo a un mix di influenze post-rock, elettronica ambient e un accenno di jazz contaminato e sperimentale, e non ha paura di sperimentare nuove possibilità musicali. Il disco di esordio del gruppo è una raccolta di tributi ad artisti diversi, tutto dal gruppo italiano Quintorigo, il danese Jakob Bro e Aphex Twin a Debussy; anche la serie televisiva Black Mirror ha un brano dedicato. I due brani cantati sono invece decisamente più personali, una sorta di mantra per il benessere psicologico dove gli artisti esplorano la solitudine e l’ansia.
Ore 19:00 – Jacopo Ferrazza – Wood Tales
Line-up
Jacopo Ferrazza – contrabbasso
Il contrabbassista italiano Jacopo Ferrazza suona sia composizioni originali e sia classici del jazz in un’interpretazione sperimentale e personale.
L’album “Wood Tales”, registrato durante la seconda ondata di Covid, è un progetto che si fonda sulla ricerca di un’identità ritmica, armonica e melodica, nonché timbrica, unicamente supportata dall’uso della voce e dell’archetto. È un dialogo a due, intimo e riservato, senza filtri o artifici, dove la premeditazione lascia spazio all’intuizione, all’istinto di cercare e scoprire ogni singola nota, sfruttando tutte le venature dello strumento. “Wood Tales” risponde a un richiamo, a un’esigenza di autenticità, dove quel che conta è anche la consapevolezza dell’imperfezione come valore di unicità. Lo strumento, viene messo completamente a nudo, regalando nuove gamme di colori e sfumature non più così nascoste.
Oltre a sue composizioni originali, Ferrazza propone alcuni brani di grandi artisti jazz, che spaziano da Fabio Zeppetella (Choro Pra Gianlu) a Enrico Pieranunzi (Les Amants), passando Blackbird dei Beatles e la conclusiva A New World. Permangono puntuali le influenze di Charlie Haden, Ray Brown, Larry Grenadier, così come i riferimenti a John Patitucci e ad Ares Tavolazzi.
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