All’interno del festival Resonant Field, organizzato dagli partecipanti di CuratorLab di Konstfack, si esibisce Giuli Dal Lago, artista in residenza presso Elektronmusikstudion in collaborazione con il nostro Istituto. L’artista si esibirà sabato 31 maggio alle ore 16:00 presso Hägerstensåsens Medborgarhus con lo spettacolo Why do you turn the volume down? a cura di Laura Callegaro.
Attraverso il personaggio di Lolita, la performance di Giuli Dal Lago dà forma alle emozioni represse e al dolore collettivo, plasmati dalle norme capitalistiche e socioculturali. Voce della perdita e delle verità scomode, Lolita incanala dolore e resilienza, riflettendo prospettive queer e femministe sui concetti di cura, trauma e silenzio.
Sviluppato parallelamente alla residenza d’artista presso EMS di Stoccolma, il progetto mette al centro l’attenzione verso l’artista come principio curatoriale. Dal supporto alla candidatura di Giuli per la residenza all’EMS, al ripensamento del sito web, fino al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Stoccolma, la curatela si è concentrata sulla costruzione di una solida struttura operativa intorno all’artista — fornendo sia un supporto pratico che un contesto accogliente — affinché possano dedicarsi pienamente al proprio lavoro.
Giuli Dal Lago (they/them) è sound artist e performer con sede a Londra che lavora all’intersezione tra suono e arte performativa. Attraverso un approccio sperimentale al suono, Giuli vede il corpo come sito di lotta politica — uno spazio in cui affermare l’identità di genere e promuovere i diritti e la liberazione queer. La loro pratica promuove l’emancipazione e sfida le norme sociali sull’identità, fondendo narrazioni personali e politiche. Ispirandosi alla scena del clubbing queer, Giuli considera il corpo come un sito dinamico di attivazione sonora e di esperienza collettiva. Giuli è attualmente in residenza presso Elektronmusikstudion, organizzata con lo supporto del nostro Istituto.
Laura Callegaro è una curatrice indipendente con sede a Londra. La sua ricerca si concentra sull’uso e la contestualizzazione delle forme estetiche, performative e resistenti del linguaggio nel contesto neoliberale contemporaneo. Il suo lavoro favorisce la creazione di comunità inclusive attraverso pratiche site-specific, performative e sonore, amplificando prospettive femministe intersezionali e anticapitaliste. Attualmente partecipa al programma curatoriale internazionale CuratorLab presso l’università Konstfack di Stoccolma.