In occasione della Stockholm Design Week e dell’Italian Design Day, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma organizza due visite guidate gratuite dell’Istituto e della mostra Building Bridges: an illustrated conversation with and within Gio Ponti di Olimpia Zagnoli.
In fondo a questa pagina puoi prenotare il tuo posto per la visita guidata in inglese, venerdì 7 febbraio alle ore 15.
Per prenotarti alla visita in svedese il giorno precedente devi andare sulla pagina dedicata.
Durante le visite, che dureranno circa un’ora, il pubblico avrà la possibilità di scoprire la storia dell’Istituto e alcune delle sue peculiarità più interessanti.
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L’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma è stato costruito nel 1958 dall’architetto e designer Gio Ponti in collaborazione con Pierluigi Nervi. È un gioiello unico dell’architettura e del design italiano dove ogni dettaglio fino alle maniglie è pensato con estrema cura.
L’Istituto si sviluppa su due edifici, distinti per funzione e morfologia, che sfidano la geometria ortogonale attraverso l’uso di pareti leggermente curve o comunque mai parallele. Il corpo principale è caratterizzato da una pianta affusolata che può essere assimilata a quella di uno scafo. L’atrio funge da cerniera con il secondo edificio: più basso e ampio, con una pianta a esagono irregolare che ricorda un cristallo, ospita l’auditorium, il cui iconico soffitto retroilluminato venne progettato in collaborazione con Pier Luigi Nervi.
I giochi volumetrici dell’edificio si coniugano perfettamente con gli arredi scelti da Ponti. In particolare, si possono ammirare opere di arredo di grande valore storico: Ponti disegnava infatti per le principali firme del nascente design italiano, tra cui Cassina, Molteni, ArredoLuce, Olivari e Cagliani&Marazza.
Tra i pezzi più pregiati ricordiamo: la sedia Superleggera, gli imbottiti Distex e Round e i Quadri Luminosi. Anche i tendaggi presentano disegni originali. Con i motivi Estate e Arlecchino, prodotti dalla JSA di Busto Arsizio, Ponti compone le grandi pareti tessili che separano l’Auditorium dal foyer.
Tra gli arredi, si possono ammirare anche pezzi unici o prototipi, come la credenza con intarsio di formica multicolore, la parete attrezzata retroilluminata e multifunzionale, il tavolino in legno di frassino, ottone e piano di cristallo, le bacheche espositive e il bancone d’ingresso, in legno e formica, di cui sono presenti i disegni in archivio.
Building bridges: an illustrated conversation with and within Gio Ponti di Olimpia Zagnoli.
La mostra è composta da tavole originali create appositamente per il nostro Istituto e combina le forme tipiche di Zagnoli con l’estetica di Gio Ponti, traendo ispirazione sia dall’Istituto, sia dell’edificio di Ponti a Milano dove vive Zagnoli.
Zagnoli non fa mistero del suo interesse per le forme e le idee di design di Ponti, elaborandole in modo personalissimo e riproponendole in disegni in cui le figure femminili che caratterizzano tutta la sua opera dialogano gioiosamente con suggestioni milanesi e pontiane. La mostra è quindi una rievocazione memoriale della Milano del secondo Novecento a partire dallo sguardo ironico e allegro di una delle più vivaci interpreti della contemporaneità.
Olimpia Zagnoli (Montecchio Emilia, 1984) è un’illustratrice e artista multidisciplinare; i suoi lavori sono comparsi in tutto il mondo in diversi formati. Le sue illustrazioni sono state pubblicate, tra gli altri, sul New York Times, il New Yorker e Vogue Italia. I suoi clienti commerciali includono Barilla, Apple, Dior e Prada. È la co-fondatrice di Clodomiro, linea di design di gestione famigliare. Olimpia Zagnoli ha inoltre disegnato la copertina della traduzione svedese di Jag, flickan från Catania di Goliarda Sapienza, tradotta da Ida Andersen per la casa editrice dell’Istituto Cartaditalia.
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