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Nicola Sani e Ivo Nilsson in concerto

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Mercoledì 6 dicembre alle 19 nella Lilla salen al Royal College of Music a Stoccolma (KMH) avrà luogo un concerto elettroacustico con brani dei due compositori italiani Nicola Sani e Luca Francesconi, interpretati dal trombonista svedese Ivo Nilsson.

 

Il concerto fa parte di una serie di concerti elettroacustici, pensati per presentare al pubblico svedese compositori di questo variegato genere musicale, sia grandi nomi, com’è il caso di Nicola Sani, sia studenti del KMH che si sono cimentati con la composizione elettroacustica. Il luogo in cui il concerto si svolge è speciale: la cupola dentro alla Lilla salen è stata costruita specificamente per permettere ai dispositivi elettronici di creare un’esperienza auditiva unica.

Realizzato in collaborazione con il KMH e curato da Henrik Frisk, Kim Hedås e Erik Peters, il concerto è gratuito. È richiesta la prenotazione sul sito del KMH.

In occasione dell’evento verrà anche organizzata una lezione aperta al pubblico con Nicola Sani, Öppet Kompositionsforum, l’8 dicembre dalle 13.30 nella sala 1E207 al KMH.

Durante il concerto verranno suonati due brani:
– Animus (1995) di Luca Francesconi, durata 12 minuti
– The Shofar place (2022) di Nicola Sani, durata 16 minuti 40 secondi

Animus (1955)
“Animus” è una parola latina. Significa “anima” nel senso di spirito, umore e carattere, ma simboleggia anche il respiro vitale, la respirazione, il battito stesso della vita.
Ovunque guardiamo vediamo una lotta spietata tra l’anima impalpabile, eppure così viva e presente, e il perpetuo tentativo dell’uomo di darle forma, di riprodurla, di racchiuderla in un’architettura temporale. Animus racconta la storia di un animale (umano) e di un pezzo di metallo. All’inizio il rapporto puramente fisiologico tra i due si basa sulla più elementare delle scansioni temporali: il respiro. Poi, gradualmente, la scoperta reciproca porta all'”invenzione” della scrittura, cioè al tentativo di padroneggiare quello che si è rivelato essere uno strumento. Questa graduale formalizzazione diventa così soffocante che, alla fine del brano, inibisce il respiro stesso. Il computer esplora questi due corpi, ingrandendoli e rimpicciolendoli per esaminarne il materiale organico: carne e metallo. Poi li fa esplodere nello spazio. Infine, cerca di comporli.

The Shofar place (2022)
Il ritrovamento archeologico di una pietra dal muro del Tempio di Gerusalemme con un’iscrizione riferita al luogo del soffio dello Shofar ha ispirato al poeta Paul Celan una delle sue ultime poesie, Die Posaunenstelle. Nel testo originale tedesco Celan si riferisce allo Shofar, antico strumento ebraico costituito da un corno di montone, usando la parola Posaune, ma che normalmente nella terminologia attuale indica il Trombone. Prendendo spunto da questa sintesi che accomuna i due strumenti, il Trombone e lo Shofar, questa composizione intende porsi come una ricerca alle radici arcaiche del suono con le nuove tecnologie di elaborazione digitale. Il brano interroga quei legami che collegano la musica moderna alla musica tradizionale di diversi luoghi ed epoche, una questione molto ricercata nella musica del nostro tempo. La ricerca sonora sviluppata con le tecnologie digitali ha consentito di approfondire la relazione tra suono naturale, materiale pan-acustico e spazio timbrico. È una ricerca fatta di tensioni al limite, filtrata dallo sguardo elettroacustico sul suono, attraverso il quale il dialogo tra il materiale elaborato digitalmente e l’interprete dal vivo assume inedite caratteristiche, con soluzioni dinamiche e spaziali imprevedibili. Il suono del Trombone “raccoglie” la memoria arcaica del suono dello Shofar, un suono che ha attraversato i millenni. Il dialogo tra i due piani sonori che si intersecano e si confondono tra di loro e il testo poetico originale è profondo e denso di fascino e suggestioni.

Nicola Sani
Compositore e direttore artistico, Nicola Sani autore di opere di teatro musicale, opere per la danza, composizioni sinfoniche e da camera, creazioni intermediali, composizioni per live electronics e fixed media, eseguite e presentate nelle principali stagioni e festival in Italia e all’estero. I suoi lavori sono stati interpretati da musicisti di fama internazionale e la sua musica è diffusa da emittenti radiofoniche e televisive in tutto il mondo. Ha collaborato inoltre con alcuni tra i più grandi artisti nel campo del cinema, dell’arte visiva e della videoarte. Ha al suo attivo un’ampia produzione discografica e video per importanti case discografiche in Italia e all’estero.
Particolarmente intensa è la sua attività nell’ambito del management di istituzioni culturali e di spettacolo: è stato direttore artistico, sovrintendente, presidente e membro di diversi teatri, accademie e realtà musicali e teatrali in Italia.
Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra gli altri è stato insignito dal Ministro della Cultura francese dell’onorificenza di “Chevalier des Arts et des Lettres” nel 2011 e nel 2023 è stato nominato Accademico d’Onore dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.

Ivo Nilsson
Dopo la laurea al KMH, Ivo Nilsson ha debuttato come solista con la Sveriges Radios Symfoniorkester nel 1989. Lo stesso anno ha anche debuttato come compositore alla Radio Francese con Ensemble l’Itinéraire, dopo i suoi studi in composizione all’IRCAM a Parigi. A partire da quel momento ha lavorato come compositore e musicista da camera. È membro di KammarensembleN, Ensemble MA e Axelsson & Nilsson-duo, nonché ospite abituale all’Ensemble Modern e al Klangforum a Vienna. Dal 2003 al 2005 è stato direttore artistico dello Stockholm New Music festival. Nel 2007 ha ricevuto il premio dell’interpretazione della Föreningen Svenska Tonsättare. Nel 2017 è entrato a fare parte della Kungliga Musikaliska Akademin.

  • Organizzato da: Royal College of Music di Stoccolma
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma