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Amore e disillusione: Sonia Prina e Paolo Spadaro Munitto in concerto

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Lunedì 10 febbraio alle ore 18 all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma continua il ciclo Maschere Barocche, dedicato al repertorio per castrati, con un concerto händeliano intitolato Amore e disillusione con la contralto Sonia Prina e il clavicembalista Paolo Spadaro Munitto.

 

È sempre stato molto interessante capire come i personaggi maschili e femminili nelle opere gestiscano le emozioni che riguardano l’amore.

Nelle grandi scene di gelosia, la voce femminile dispiega una serie di accenti più “violenti” mentre la voce maschile ha la tendenza a muoversi più agile. Le arie amorose o dell’amore non corrisposto invece sono più malinconiche nel versante femminile e più patetiche in quello maschile. Universi distanti, così interessanti!

In questo programma, cerchiamo quindi di raccontare l’amore: quello che fa palpitare, sospirare, arrabbiare.

 

Programma

  • “Your tuneful voice”, da Semele, Handel
  • “Mio cor che mi sai dir”, da Rinaldo, Handel
  • “Preludio”, da Suite in do – HWV 443, Handel
  • “Bella asteria”, da Tamerlano, Handel
  • “Furibondo”, da Radamisto, Handel
  • Fuga 15 in Fa maggiore – HWV 61, Handel
  • “Furie son”, da Partenope, Handel
  • “Allemanda” dalla Partita In Sol maggiore – HWV 450, Handel
  • “Turn hopeless lover” da Semele, Handel
  • “Awake Saturnia- Hence” da Semele, Handel

 

Sonia Prina è considerata un punto di riferimento assoluto della sua vocalità nella scena lirica internazionale. All’età di tredici anni intraprende gli studi musicali presso il Conservatorio di Milano dove si diploma in tromba e canto. Nel 1996 è ammessa all’Accademia per giovani cantanti lirici del Teatro alla Scala di Milano e dal 1997 la sua rara voce di contralto la impone sulla scena lirica internazionale. Riceve il Premio Abbiati nel 2006 e il Tiberini d’Oro nel 2014 come migliore cantante dell’anno.

È invitata regolarmente nei più prestigiosi teatri e festival: La Scala di Milano, Champs Elysées e Opéra di Parigi, Real di Madrid, Opera di Sydney, Barbican di London, Lyric Opera di Chicago e Opera di San Francisco, Festival di Salisburgo, collaborando con direttori quali Alessandrini, Antonini, Bicket, Biondi, Bolton, Curtis, Christie, Dantone, Fasolis, Haïm, Hogwood, Jacobs, McCreesh, Minkowski, Spinosi, Summers e con registi quali Carsen (Rinaldo e Alcina di Händel), McVicar (Orlando e Giulio Cesare di Händel), Pizzi (Orfeo di Monteverdi), Copley (Ariodante di Händel), Alden (Alcina).

Grande specialista händeliana, interpreta Giulio Cesare e Orlando a Parigi e a Sydney, Amadigi in Amadigi di Gaula a Napoli, Rinaldo a Zurigo, alla Scala e a Glyndebourne, Silla a Roma, Tamerlano a Monaco, Bradamante in Alcina a Parigi, Polinesso in Ariodante a Barcellona e San Francisco, Bertarido in Rodelinda a Londra e Vienna, Goffredo in Rinaldo alla Lyric Opera di Chicago, Amastre in Serse a San Francisco.

Debutta con i complessi artistici della Fondazione Arena di Verona nell’oratorio La Risurrezione di Cristo di Perosi alla Basilica di San Zeno.

 

Paolo Spadaro Munitto è un rinomato direttore d’orchestra, cembalista e pianista. Dal 2021 per tre stagioni ha ricoperto il ruolo di Direttore principale dello Jerusalem Lyric Opera Festival, mentre dal 2002 è Maestro di sala di primo livello al Teatro alla Scala.

È cresciuto artisticamente al Teatro alla Scala, lavorando al fianco dei più grandi Direttori del mondo. La sua versatilità gli permette di essere a proprio agio sia nel repertorio lirico che sinfonico.

La sua carriera internazionale come Direttore d’orchestra lo ha portato a esibirsi in teatri, festival ed orchestre di prestigio come il Teatro alla Scala di Milano, la Fondazione Arena di Verona, il Tiroler Festspiele Erl in Austria, la Jerusalem Symphony Orchestra, la Zagreb Philharmonic Orchestra.

Appassionato studioso della musica barocca, è anche attivo come cembalista e direttore al cembalo. Ha collaborato con specialisti di fama come Ottavio Dantone, Diego Fasolis, Rinaldo Alessandrini e Giovanni Antonini. Fa parte dell’Ensemble barocco del Teatro alla Scala fin dalla sua istituzione, eseguendo un vasto repertorio vocale e strumentale dal ‘600 ai Concerti Brandeburghesi di Bach.

Come pianista, ha collaborato con celebri cantanti e strumentisti quali Mariella Devia, Luciana D’Intino, Nino Machaidze, Massimo Cavalletti e Sonia Prina. Le sue esibizioni lo hanno portato in tutta l’Europa e anche fino ad Hong Kong, in prestigiose sale da concerto come il Teatro alla Scala di Milano, la Wigmore Hall di Londra, il Mupa di Budapest e l’Istanbul Music Festival.

Dal 2005, è docente del Corso di perfezionamento per cantanti lirici e del Corso di specializzazione per maestri collaboratori presso l’Accademia del Teatro alla Scala. È regolarmente invitato a tenere masterclass sull’opera lirica italiana.

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