L’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, in collaborazione con Stockholms Arkitektförening, è felice di proiettare il documentario Amare Gio Ponti (2015) di Francesca Molteni, giovedì 30 gennaio alle 18 presso l’Auditorium del nostro Istituto. Dopo la proiezione, il prof. Giovanni Bellucci dell’Università Politecnica delle Marche, esperto di architettura e dell’opera di Gio Ponti in particolare, illustrerà nello specifico l’importanza del design e degli arredi interni dell’Istituto.
Amare Gio Ponti (2015), Durata 32’, Lingua: Italiano, Sottotitoli: Inglese.
Amare Gio Ponti è un ritratto dell’uomo e dell’architetto, aspirante pittore, promotore ante litteram del design italiano che, in più di cinquant’anni di attività, ha sperimentato tutto: arti, mestieri, oggetti, architetture e materiali. Racconta le ragioni della nuova fortuna che lo ha visto, negli ultimi anni, riscoperto e riproposto, come modello di architetto europeo e internazionale.
Il film è curato da Francesca Molteni e prodotto da Muse, in collaborazione con Salvatore Licitra/ Gio Ponti Archives, è promosso da Molteni&C, che dal 2012 riedita la Collezione Ponti, un progetto che ha portato alla riscoperta di alcuni arredi disegnati dal grande maestro e mai prodotti in serie. Amare Gio Ponti si caratterizza per l’ampia ricerca di materiali storici sul personaggio: fonti iconografiche degli Archivi Ponti e delle Teche Rai, un’intervista a Gio Ponti nel suo studio di via Dezza, le architetture e gli arredi progettati ad hoc, le testimonianze degli eredi e le interviste ai protagonisti di oggi: Vittorio Gregotti, Fulvio Irace, Enzo Mari, Giovanna e Maria Grazia Mazzocchi, Sandro Mendini, Nanda Vigo, Bob Wilson.
Giovanni Bellucci consegue il PhD. in Analisi e Progetto dell’Architettura e del Territorio SSD ICAR18 – Storia dell’architettura nel 2012 e la laurea magistrale in Ingegneria Edile-Architettura presso la facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, Ancona. Le sue ricerche sono principalmente incentrate sulla storia dell’architettura contemporanea con particolare riferimento al contesto italiano e svedese e al rapporto tra architettura e ingegneria. Ha condotto ricerche in archivi importanti come il MAXXI e l’Archivio Centrale dello Stato a Rome, il CSAC a Parma e l’ArkDes Museum, il Riksarkivet e la Konstakademien in Svezia.
Professore a contratto dal 2014 in diversi corsi di storia dell’architettura della facoltà di ingegneria di Ancona, ha pubblicato volumi, saggi e contributi in atti di convegni nazionali e internazionali. Membro del comitato di redazione della rivista «Studi e ricerche di storia dell’architettura» e di «HPA – Histories of Postwar Architecture», nel 2022 gli viene assegnato il premio Bruno Zevi per un saggio di storia dell’architettura incentrato sull’attività degli architetti svedesi Sven Backström e Leif Reinius.
Francesca Molteni dopo essersi laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Milano ha iniziato a studiare Film Production alla New York University. Dal 2002 produce e dirige format televisivi, documentari, video e installazioni, oltre a curare mostre di design. Nel 2009 fonda a Milano MUSE Factory of Projects, una casa di produzione specializzata in contemporaneo, design e architettura. Tra gli ultimi film “Openings. Sguardi oltre il limite”, “Superdesign. Italian Radical Design 1965-75”, “Il Potere dell’Archivio. Renzo Piano Building Workshop”. Francesca Molteni ha ricevuto il “Premio dei Premi” per l’Innovazione della Presidenza della Repubblica Italiana, la Menzione d’Onore del Compasso d’Oro, e il Premio per l’imprenditoria femminile di Cathay Pacific. Inoltre, collabora con La Repubblica, Vogue, Casa Vogue, AD, Elle Decor ed è autrice del libro “Icone d’impresa. Il grande gioco dell’industria”.
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