L’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma organizza, insieme al centro culturale Färgfabriken, un incontro con l’artista Yuri Ancarani il 15 maggio alle 18 nell’Auditorium del nostro Istituto. L’evento fa parte della Stockholm Art Week e si inserisce come un ulteriore spunto di riflessione alla mostra “El sur – Narratives of Extraction” di Färgfabriken.
Durante la serata, verrà proiettato il mediometraggio documentario Il Capo (2010), che sarà seguito da una discussione tra Ancarani e Daniel Urey, curatore a Färgfabriken. La discussione, a partire dal tema della mostra “El Sur”, verterà sul ruolo del marmo nella storia dell’arte e sull’ambivalenza dei processi legati alla sua estrazione. Se il marmo, da una parte, è il materiale simbolo della bellezza, dall’altra la sua estrazione solleva interrogativi sul piano della sostenibilità ambientale.
SINOSSI
Monte Bettogli, Carrara: nelle cave di marmo uomini e macchine scavano la montagna. Il Capo controlla, coordina e conduce cavatori e mezzi pesanti utilizzando un linguaggio fatto di soli gesti e di segni. Dirigendo la sua orchestra pericolosa e sublime, affacciata sugli strapiombi e i picchi delle Apuane, il Capo agisce in un rumore assoluto, che si fa paradossale silenzio.
Per realizzare Il Capo, Ancarani ha trascorso quasi un anno presso il Monte Bettogli, nella regione di Carrara, sulle Alpi Apuane. Il risultato è un film muto, un documentario sorprendentemente poetico che ritrae il lavoro dei cavatori da Aines in una cava di marmo dalla storia millenaria che ha avuto un ruolo centrale per il patrimonio culturale italiano.
In molti documentari esistenti sulle cave di marmo, i cavatori vengono mostrati come archetipi neorealisti, uomini duri fatti di sudore e imprecazioni. Io invece ammiro la loro intelligenza pratica, è una forma di eleganza che ha molto da insegnarci, e che il mio Capo cavatore possiede: è un uomo che ha stile, nei gesti, nei modi. In un ambiente così duro e pericoloso, ho voluto mostrare un aspetto di delicatezza.
– Yuri Ancarani
Yuri Ancarani (Ravenna, 1972) è un video artista e film-maker italiano. Le sue opere nascono da una continua commistione fra cinema documentario e arte contemporanea, e sono il risultato di una ricerca spesso tesa ad esplorare regioni poco visibili del quotidiano, realtà in cui l’artista si addentra in prima persona.
I suoi lavori sono stati presentati in numerose mostre e musei nazionali e internazionali, tra cui: Fondazione Prada (Milano, Italia); MoMA (New York, USA); La Biennale di Venezia (Italia); Centre Pompidou (Parigi, Francia); Hammer Museum (Los Angeles, California); MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (Roma). Ha inoltre ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui: “Premio Acacia”, 2023 Milano; “Premio speciale della giuria CINÉ+” Cineasti del presente, 69° Locarno Film Festival (Locarno, Svizzera); cinque nominations ai Cinema Eye Honors, Museum of Moving Image (New York, USA); “Grand Prix in Lab Competition”, Clermont Ferrand Film Festival (Clermont Ferrand, Francia).
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