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Incontri d’autore: Adrián Bravi

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Siamo molto entusiasti di avere con noi, giovedì 16 maggio alle ore 18, lo scrittore Adrián Bravi, recentemente nominato finalista del Premio Strega di quest’anno con Adelaida, edito da Nutrimenti. Nella sua produzione letteraria Bravi non si occupa tanto di migrazioni e integrazione come potrebbe suggerire il suo background di immigrato argentino in Italia, ma pone invece al centro della sua riflessione narrativa le idiosincrasie della vita contemporanea, rappresentando una voce del tutto peculiare nel panorama italiano. Bravi dialogherà con Luminita Beiu-Paladi, professoressa emerita all’Università di Stoccolma.

 

Adrián Nazareno Bravi è nato a San Fernando (Buenos Aires). Ha vissuto a Buenos Aires prima di trasferirsi in Italia negli anni Ottanta per motivi di studio, laureandosi in filosofia presso l’Università degli Studi di Macerata. Nel 1999 ha pubblicato il suo primo romanzo in lingua spagnola e dopo alcuni anni ha iniziato a scrivere in italiano. Tra i suoi ultimi romanzi: La pelusa (Nottetempo, 2007), Sud 1982 (Nottetempo, 2008), Il riporto (Nottetempo, 2011), L’albero e la vacca (Feltrinelli, 2013), L’idioma di Casilda Moreira (Exòrma, 2019) e Adelaida (Nutrimenti, 2024). Con quest’ultimo è tra i dodici finalisti del Premio Strega del 2024.

Adelaida (2024)
Nata a Recanati nel 1927 – figlia del pittore Lorenzo Gigli che, con la sua famiglia, durante il fascismo, decise di lasciarsi l’Italia alle spalle alla volta dell’Argentina – Adelaida Gigli è stata un’artista anticonformista e brillante, divertente e ironica nonostante il suo passato drammatico e doloroso. Pronta a nascondere armi e dissidenti nella sua casa e a ribellarsi alle convenzioni, Adelaida ha sempre espresso sé stessa fino in fondo, pagando sulla propria pelle l’orrore della censura, della dittatura e della perdita. Insieme al marito David Viñas e ad altri intellettuali, fonda la rivista Contorno, destinata a diventare un punto di riferimento per l’Argentina degli anni Cinquanta. In quegli anni Adelaida ha due figli, Mini e Lorenzo, militanti del gruppo rivoluzionario montoneros. Entrambi ‘desaparecidos’, lei nel 1976, lui nel 1980.  Subito dopo il colpo di stato del 1976 e la straziante perdita dei figli, Adelaida è costretta a lasciare l’Argentina per Recanati, dove incomincia una nuova vita artistica e personale. Sempre nella città di Leopardi, muore nel 2010, in un ricovero, nel quale trascorre gli ultimi nove anni, in solitudine.
Adrián N. Bravi ne ripercorre con spirito d’amicizia – i due si conoscevano di persona – le tappe della vita, e mentre lo fa ci racconta gli anni della dittatura, l’impegno politico dei più giovani, il fermento culturale, la forza della letteratura argentina. Come si può rimanere al mondo dopo la perdita dei propri figli? Come ha vissuto chi si è salvato scappando dalla persecuzione politica? In questo romanzo biografico l’umanità formidabile di una donna e di un’artista emerge e commuove, mentre la scrittura racconta la potenza della memoria, dell’affetto e della resistenza contro ogni tentativo di cancellazione e oblio.

Il Premio Strega
Il Premio di letteratura più importante in Italia è stato istituito a Roma nel 1947 dalla scrittrice Maria Bellonci e da Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del Liquore Strega, che dà il nome al Premio ricollegandolo alle storie sulla stregoneria a Benevento, in Campania. Il premio, assegnato annualmente all’autore o all’autrice di un libro pubblicato in Italia tra il 1 marzo dell’anno precedente e il 28 febbraio dell’anno in corso, ha visto ad ora la vittoria di dodici donne e sessantacinque uomini.

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  • Organizzato da: Italienska Kulturinstitutet