Il 10 ottobre alle ore 18 siamo felici di inaugurare la mostra I Trasvestiti di Lisetta Carmi, in occasione della Giornata del Contemporaneo.
La mostra è uno dei progetti più radicali e visionari della fotografia italiana del Novecento, realizzato da Lisetta Carmi tra il 1965 e il 1971. La mostra sarà visitabile al nostro Istituto dal 10 ottobre fino al 23 gennaio.
La mostra verrà presentata da Paola Rosina, esperta di storia dell’arte, specializzata in fotografia d’autore e Lisetta Carmi, in dialogo con Marti Manen, direttore di Index.
I Trasvestiti
Nato da un incontro fortuito nella notte di San Silvestro del 1965, il lavoro prende forma come una testimonianza profonda e partecipata della vita quotidiana della comunità dei travestiti che abitava l’antico ghetto ebraico di Genova. In un contesto sociale segnato da esclusione e stigma, Carmi costruisce una relazione di fiducia con le persone ritratte, documentando con sensibilità momenti intimi, gesti quotidiani, rituali di trasformazione e occasioni di socialità.
Ne emerge uno sguardo libero da stereotipi, capace di restituire dignità a un’esistenza marginalizzata ma ricca di orgoglio, dolore e umanità. Con un’estetica potente e rispettosa, Carmi anticipa temi oggi centrali nel dibattito sull’identità di genere, lasciando che siano le stesse persone ritratte a raccontarsi, spesso con ironia e consapevolezza.
Come scriverà lei stessa: “Osservare i travestiti mi ha fatto capire che tutto ciò che è maschile può essere anche femminile, e viceversa. Non esistono comportamenti obbligati, se non in una tradizione autoritaria che ci viene imposta fin dall’infanzia.” Questo progetto diventa così un’esperienza di libertà condivisa, che guiderà la fotografa in un percorso di scoperta personale e di accettazione di sé come “persona che vive senza ruolo”.
Pubblicato nel 1972 e inizialmente osteggiato, I Travestiti è oggi considerato un’opera di culto e un punto di riferimento nella fotografia sociale e documentaria.
Lisetta Carmi (Genova, 1924 – Cisternino, 2022) è stata una fotografa anticonvenzionale, profondamente impegnata nel raccontare le realtà sociali più marginali. Dopo una prima carriera come concertista di pianoforte, si avvicinò casualmente alla fotografia nei primi anni ’60, trasformandola in uno strumento di impegno civile e di indagine sociale. Con uno sguardo lucido e partecipe, capace di spaziare da ritratti di intellettuali e artisti a reportage sui movimenti di protesta internazionali, Carmi documentò realtà marginali e spesso invisibili, mantenendo sempre la dignità dell’individuo al centro della sua ricerca. Con il progetto I Travestiti, tra i più intensi e controversi della sua carriera, compì una scelta umana e artistica che segnò un punto di svolta nella fotografia sociale italiana, lasciando una testimonianza potente della forza politica e umana del suo sguardo.
Paola Rosina, laureata in Storia dell’Arte presso l’Università di Genova, ha proseguito la sua formazione in Svizzera e nel Regno Unito, dove ha vissuto e lavorato negli ultimi dieci anni. Il suo ambito di ricerca si concentra sulla fotografia d’artista, con particolare attenzione agli archivi e alla valorizzazione del patrimonio visivo del Novecento.
Collabora attivamente con l’Archive Florence Henri e con l’Archivio Lisetta Carmi, contribuendo a progetti di studio, conservazione e divulgazione. È autrice di un saggio pubblicato nel volume Lisetta Carmi. I travestiti. Fotografie a colori edito da Contrasto, dedicato a uno dei lavori più intensi e importanti della fotografa genovese.
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