Venerdì 23 gennaio alle ore 18 si tiene il finissage della mostra I travestiti di Lisetta Carmi. Per l’occasione proiettiamo il documentario Lisetta Carmi, un’anima in cammino di Daniele Segre, un ritratto intimo della fotografa, raccontato in prima persona. Interverrà inoltre Giovanni Battista Martini, curatore dell’archivio Lisetta Carmi.
Il documentario viene proiettato in italiano con sottotitoli in inglese.
Lisetta Carmi, un’anima in cammino Daniele Segre, Italia, 2010, 52′
Il primo incontro tra Daniele Segre e Lisetta Carmi avviene a Ravenna nel gennaio del 2009 in occasione della mostra monografica sulla fotografa genovese. Alcuni mesi dopo Lisetta scrive una lettera a Daniele e lo invita a Cisternino in Puglia, dove vive ormai da quarant’anni, per raccontargli la storia della sua vita. Grazie a questo incontro, Lisetta tira fuori dall’archivio tutte le sue fotografie per raccontarle al regista.
Una vita incredibile quella di Lisetta, iniziata il 15 febbraio del 1924 in via Sturla 15 a Genova in una famiglia borghese di origini ebraiche, e proseguita poi nella Genova degli intellettuali e degli artisti negli Anni Sessanta con cui ha iniziato la sua attività di fotografa, documentando i travestiti, i portuali, l’erotismo e l’autoritarismo del cimitero monumentale di Staglieno, i viaggi per scoprire il mondo, il fulminante incontro fotografico con Ezra Pound.
Lisetta Carmi è una delle fotografe più importanti della storia italiana ed internazionale. I suoi scatti, i suoi lavori appassionati e in controtendenza con la società degli Anni Sessanta e Settanta hanno segnato il mondo dell’arte fino ad oggi.
Lisetta Carmi (Genova, 1924 – Cisternino, 2022) è stata una fotografa anticonvenzionale, profondamente impegnata nel raccontare le realtà sociali più marginali. Dopo una prima carriera come concertista di pianoforte, si avvicinò casualmente alla fotografia nei primi anni ’60, trasformandola in uno strumento di impegno civile e di indagine sociale. Con uno sguardo lucido e partecipe, capace di spaziare da ritratti di intellettuali e artisti a reportage sui movimenti di protesta internazionali, Carmi documentò realtà marginali e spesso invisibili, mantenendo sempre la dignità dell’individuo al centro della sua ricerca. Con il progetto I Travestiti, tra i più intensi e controversi della sua carriera, compì una scelta umana e artistica che segnò un punto di svolta nella fotografia sociale italiana, lasciando una testimonianza potente della forza politica e umana del suo sguardo.
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