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Cineforum della mediateca dell’Istituto

Cinema italiano degli anni ’50-’60

«La noia, la futilità, lo spreco di tempo e della vita stessa, sono descritti con acume, e ironia, ma anche con malinconia e affetto» (Mario Verdone)In occasione della mostra “Alle origini dell’Unione Europea. Architettura e Arte italiana per il Palazzo della Farnesina” che ha offerto una riflessione sull’architettura e arte italiana tra gli anni cinquanta e sessanta, presentiamo un piccolo omaggio al cinema di quegli anni: tre film di tre grandi Maestri che segnano la storia del cinema italiano e che ci forniscono elementi per meglio capire la società italiana del tempo.I VITELLONI (1953, 103´, b/n, s.t. ita) Regia di Federico Fellini Con Franco Interlenghi, Alberto Sordi, Franco Fabrizi, Leopoldo Trieste, Riccardo Fellini TRAMA: Ambientato in una piccola cittadina della costa romagnola, il film racconta la vita di cinque amici scapestrati e perdigiorno. Ormai alle soglie dell´età adulta, non hanno ancora cominciato a lavorare e pare non ne abbiano nemmeno l´intenzione. Le loro pigre e svogliate giornate passano tra scherzi, divertimenti, pettegolezzi di provincia, il tutto affogato in un clima di noia. Fellini ricrea l´universo della Rimini della sua gioventù, dei suoi ricordi più cari e racconta un mondo ormai disperso nelle nebbie della memoria con uno sguardo nostalgico, sarcastico, malinconico. Il film vinse il Leone d’argento a Venezia e due Nastri d’argento: miglior film e miglior attore non protagonista a Sordi.

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