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Artist talk: Angelo Mosca e Magnus af Petersens

Panchine sui fiordi 2
Martedì 3 dicembre alle ore 18 vi invitiamo nel mondo creativo del pittore Angelo Mosca, a partire da un lavoro sviluppato l’anno scorso presso il nostro Istituto. L’artista dialogherà con il curatore Magnus af Petersens, non solo sulle opere esposte, ma anche sul processo che le sostiene: su cosa significhi continuare a lavorare mentre la forma è ancora in trasformazione e su come una pratica artistica si ridefinisca quando viene collocata in un nuovo contesto culturale, geografico e istituzionale.

 

Costruire gli strumenti nasce dal processo di ricerca sviluppato da Angelo Mosca durante la residenza 2024 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma. Più che una mostra, si tratta di una tappa intermedia: un momento in cui il lavoro si presenta non come risultato definitivo, ma come domanda aperta. Durante la residenza, Mosca ha scelto di lavorare nel garage dell’Istituto — uno spazio tecnico, laterale, non pensato per l’arte. Un contesto non monumentale che ha reso possibile un confronto diretto con la pratica: un luogo dove tentare, fermarsi, cancellare e ricominciare. Ora il lavoro entra nel foyer dell’auditorium progettato da Gio Ponti: uno spazio nato per l’ascolto e l’incontro, in cui l’opera esce dall’intimità dello studio per misurarsi con un ambiente pubblico, culturale e istituzionale.

Gli elementi presentati — dipinti, studi, frammenti e prove tecniche — restituiscono un processo in trasformazione. Non documentano semplicemente una fase di lavoro, ma il passaggio da un linguaggio a un altro, dalla solitudine del fare alla responsabilità del mostrarsi. In questo senso, Costruire gli strumenti è anche un titolo operativo: rimanda non solo alla forma dell’opera, ma al tentativo di ridefinire il ruolo dell’artista all’interno del complesso sistema dell’arte contemporanea. Il progetto dialoga inoltre con una fase precedente della ricerca di Mosca: nel 2011 l’artista ha realizzato una serie di lavori dopo un viaggio sull’isola di Fårö, fortemente legata alla memoria di Ingmar Bergman. Quell’esperienza ritorna ora non come citazione, ma come paesaggio emotivo e concettuale da cui emergono nuove domande.

 

Il giorno precedente, 2 dicembre 2025, si inaugurerà inoltre una mostra dedicata a Mosca negli spazi del Riche Lilla Baren, a cura di Calle Carboni, come ulteriore capitolo di questo percorso.

 

Angelo Mosca, nato a Chieti nel 1961, vive e lavora tra Ortona (CH), Londra e Milano. Laureato in comunicazione discute una tesi in sociologia, inizia a esporre negli anni Novanta. Nel 2009 fonda a Ortona Galleria/Galleria, spazio critico no-profit, crocevia di artisti, pensatori e poeti. Nel 2013 avvia l’esperienza collettiva “L’artista nel sistema e il suo tempo” presso Castel di Ieri (AQ). Tra le mostre personali si annoverano: “Me e Pirandello” Galleria Six Milano, “Genesi di una Pittura”, Yellow, Varese, 2017; Galleria Lorenzo Vatalaro, Milano, 2014; Spazio Cabinet, Milano, 2011 (con Gianni Caravaggio e Michele Tocca); MARS, Milano, 2010; Annatumma 404, Napoli, 2007 e 2003; Wendy Cooper Gallery, Chicago, 2006; Federico Luger Gallery, Milano, 2005; Modern Culture, New York, 2004; Jan Wagner Gallery, Berlin; Galleria Guido Carbone, Torino, 1996. Nel 2007, in occasione della terza edizione delle Biennale di Praga, cura il padiglione “Pittura Italiana” da lui stesso ideato. Nel 2015, con Michele Tocca, cura la mostra al Casino dei Principi di Villa Torlonia, Toma, e l’omonimo volume “Pittura Italiana… e altre storie minori”, successivamente presentato alla Triennale di Milano.


N.B. Per ragioni di sicurezza, le borse di formato maggiore di un A4 non sono ammesse all’evento.

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