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About supernatural gardens and the poetry of land – Presentazione con l’architetta del paesaggio Annalisa Metta e il curatore Carl-Johan Olsson

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Durante l’autunno il nostro Istituto collabora con il centro d’arte Färgfabriken per l’organizzazione di due serate di conversazione e presentazione sul tema del giardino. La prima vedrà la partecipazione dell’architetta Annalisa Metta e del curatore Carl-Johan Olsson, la seconda dell’artista Leone Contini. Le presentazioni, in inglese, si svolgeranno nella sala grande di Färgfabriken (indirizzo: Lövholmsbrinken 1, 117 41 Stockholm).

Lo scopo degli interventi è far riflettere sul ruolo del giardino a partire da diverse prospettive: arte, architettura, cultura e formazione. In cosa consiste il giardino? Qual è il rapporto di potere che si crea tra chi cura il giardino e il giardino stesso? Com’è cambiata l’immagine del giardino attraverso i secoli e le culture? Da dove viene, e in quale direzione sta andando?

Giovedì 9 novembre 2023, ore 18

About Supernatural Gardens di Annalisa Metta

Annalisa Metta (1977), architetta, ha conseguito un dottorato di ricerca in Progettazione dei Parchi, Giardini e Assetto del Territorio e dal 2010 è professoressa associata all’Università Roma Tre, dove insegna teoria e design dell’architettura del paesaggio. È coordinatrice del Master of Science Laboratory “Through the GRA. Projects for the Ring-City”. Tra i suoi lavori annoveriamo il progetto per il parco sul Lungotevere Flaminio e l’installazione Every 9 Days per la Regeneration exhibition presso l’American Academy di Roma. Ha curato installazioni per il padigline italiano presso la Biennale di Venezia (2012) e per la Triennale di Milano (2023). Come Italian Fellow in architecture all’American Academy a Roma (2016–2017), Metta ha svolto il progetto Southward. When Rome Will Have Gone to Tunis, ipotizzando un futuro trasferimento della città eterna in Africa.

L’intervento di Metta verterà sull’elemento sovrannaturale applicato alle architetture paesaggiste: “sovrannaturale” significa letteralmente “al di là della natura” e generalmente designa qualcosa di insolito, strano, inspiegabile, ponendosi in contrapposizione a “naturale”, comunemente usato quale sinonimo di “normale”. Se naturale è ciò che soddisfa le aspettative, è logico, consueto, certo, il soprannaturale è in qualche modo imprevedibile e anormale, e, di conseguenza, inquietante. Molti giardini contemporanei stanno tuttavia riscrivendo i codici del design abbracciando l’elemento sovrannaturale, nel senso di empowerment performativo. Un po’ come fanno i sismografi, che rivelano e amplificano l’azione di forze diverse da quelle umane, rendendole visibili e leggibili, ricorrendo a interventi spesso minimi, ma allo stesso tempo potenti.

The Poetry of Land di Carl-Johan Olsson

Carl-Johan Olsson, esperto di arte ottocentesca al Museo Nazionale di Svezia, ha curato mostre come “Dansk guldålder” (it. La stagione d’oro danese) e ”Zorn – en svensk superstjärna” (it. Zorn – una star svedese). Correntemente si sta occupando della curatela di una mostra prevista al museo per l’autunno 2024 e incentrata sulla pittura romantica del XIX secolo.

Il suo intervento verterà sull’importanza che il paesaggio ha acquisito durante il Romanticismo, epoca nella quale la natura diventa centrale nella rappresentazione artistica e letteraria caricandosi dei suoi elementi più sovrannaturali e sorprendenti agli occhi degli spettatori e dei lettori.