Venerdì 28 novembre alle ore 18 Valeria La Grotta (soprano), Francesco Luigi Trivisano (clavicembalo), Andrea Rigano (violoncello), Dario Landi (arciliuto) e Alessandro De Carolis (flauto a becco) presentano il concerto Sul labbro innamorato all’interno della nostra iniziativa Neapolis 2500, in celebrazione dei 2500 anni dalla fondazione di Napoli. L’evento è il primo in una serie di concerti barocchi che, durante la primavera del 2026, esplorerà la tradizione musicale napolitana.
Un viaggio nella cantata da camera napoletana
Il programma propone un affascinante percorso tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, il momento di maggiore diffusione di questo genere. Nato per ambienti privati e aristocratici, questo repertorio fu un vero laboratorio di sperimentazione, dove musica e poesia si fondono in un raffinato gioco espressivo. I testi, per lo più pastorali o amorosi, offrivano ai compositori l’opportunità di esprimere con sensibilità le sfumature emotive, alternando recitativi intensi e arie di elegante o vivace carattere.
Il concerto include composizioni di autori attivi a Napoli in quel periodo. Tra questi, spicca il nome di Alessandro Scarlatti (1660–1725), di cui si celebra quest’anno il tricentenario della morte: figura centrale nella scuola musicale napoletana, capace di fondere il rigore romano con la spontaneità e il gusto melodico napoletani. Accanto a lui, Giuseppe Porsile (1680–1750), formatosi nei conservatori napoletani e attivo alla corte di Vienna, e Domenico Sarro (1679–1744), compositore pugliese cresciuto professionalmente a Napoli e autore dell’“Achille in Sciro”, opera inaugurale del Teatro di San Carlo. Il programma prevede inoltre composizioni di Giulio Cesare Rubin, di cui restano invece poche testimonianze, tra cui due preziose composizioni contenute nel corpus di cantate in lingua napoletana.
I brani scelti offrono un ritratto ricco e sfaccettato della cantata napoletana settecentesca, presentandone diversi aspetti sia tematici che linguistici. Si passa infatti dalla tematica amorosa della “Cantata sopra l’arececalascione” di Porsile, alla messa in scena del dramma del conflitto amoroso della “Lena mo sì ca propeto” di Rubino, fino alle cantate di Sarro e Scarlatti, a testimonianza non solo della compresenza delle due lingue (napoletano e italiano) nel panorama musicale napoletano, ma anche probabilmente del desiderio di renderle più adatte alla diffusione oltre i confini partenopei. Ciononostante, all’interno di questo repertorio, il napoletano settecentesco emerge come lingua letteraria e teatrale a tutti gli effetti, dotata di una straordinaria complessità, ricchezza lessicale, fonetica, semantica e ritmica.
Programma:
Alessandro Scarlatti (Palermo, 2 maggio 1660 – Napoli, 24 ottobre 1725) Cantata per soprano e basso continuo “Nel mar che bagna a Mergellina il piede” Recitativo, Aria, Recitativo, Aria
Francesco Mancini (Napoli, 16 gennaio 1672 – Napoli, 22 settembre 1737) Sonata per flauto a becco e basso continuo in re minore Amoroso, Allegro, Largo, Allegro
Giulio Cesare Rubino (Napoli prima metà del ‘700) Cantata per soprano e basso continuo “Lena, mo si ca propeto” Recitativo, Aria (allegro), Recitativo, Aria (largo affettuoso)
Domenico Scarlatti (Napoli, 26 ottobre 1685 – Madrid, 23 luglio 1757) Sonata K141, Presto
Domenico Sarro (Trani, 24 dicembre 1679 – Napoli, 25 gennaio 1744) Cantata per soprano, flauto a becco e basso continuo “Se pur fosse il cor capace” Aria, Recitativo, Aria
Rocco Greco (Napoli, 1657 circa – Napoli, 1728) Sonata in fa min per violoncello e basso continuo Adagio, Allegro, Minuetto
Giuseppe Porsile (Napoli, 5 maggio 1680 – Vienna, 29 maggio 1750) “Cantata sopra l’arcecalascione” per soprano e basso continuo Recitativo, Aria, Romanella, Aria, Recitativo, Aria
Valeria La Grotta è diplomata con lode in Canto Lirico al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari e si è specializzata in Canto Rinascimentale e Barocco al Conservatorio “B. Maderna” di Cesena con Roberta Invernizzi. Ha conseguito il Master di secondo livello in Musica Antica al Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli con Antonio Florio, affiancando l’attività artistica a quella di ricerca musicologica (Università di Firenze).
Ha partecipato a festival internazionali tra cui: Ravello Festival, Monteverdi Festival, Valletta Baroque Festival, Early Music Festival di Vilnius e Festival de Música Antigua de Sevilla.
Nel 2024 ha curato l’edizione critica delle “Tredici cantate inedite per soprano, due violini e basso continuo” di Alessandro Scarlatti per Turchini Edizioni.
Dario Landi si è diplomato nel 2022 al triennio presso il Conservatorio A. Boito di Parma con il massimo dei voti. Ha poi conseguito la lode al biennio nello stesso istituto nel 2024 e ha seguito corsi di perfezionamento in Germania, alla Sommerakademie di Homburg am Main con la M° Sigrun Richter, e ad Urbino Musica Antica con il M° Paul O’Dette. Ha suonato con l’Orchestra Giovanile Italiana, la European Lute Orchestra e l’Orchestra Barocca Nazionale dei Conservatori.
Francesco Luigi Trivisano si è diplomato con lode in pianoforte nel 2001 al Conservatorio “Gesualdo” di Avellino. Si è specializzato nel repertorio antico sotto la guida di Enrico Baiano, ottenendo il diploma con lode in clavicembalo al Conservatorio “S. Pietro a Majella”. Ha poi completato il Master in prassi musicale antica del Conservatorio di Napoli. Si è esibito per numerosi enti concertistici nazionali ed internazionali, tra cui il teatro regio di Torino, l’istituto italiano di cultura a Stoccolma, Il Roma festival Barocco e la rassegna di musica antica a Cuba dell’”ARS Longa”.
Alessandro de Carolis è un flautista e poli-strumentista casertano. Ha studiato flauto dolce con Maria de Martini e si è perfezionato con Goffredo Degli Esposti, Han Tol, Pedro Memelsdorff, Federico Maria Sardelli e Dan Laurin. Ha studiato flauto traverso con Giampiero Pannone e si è interessato a jazz e improvvisazione con Enzo Nini, oltre che alle musiche popolari del Sud Italia e della tradizione irlandese. Ha suonato con l’orchestra barocca della Vadstena Academy diretta da Dan Laurin e ha collaborato con il quartetto vocale Ring Around in numerosi progetti. Ha lavorato con svariati artisti in ambiti musicali diversi, tra cui Angelo Branduardi, Stefano Bollani e Eugenio Bennato.
Andrea Rigano ha studiato con Giovanni Sollima all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Ha suonato in prestigiosi teatri e festival internazionali, come la Philarmonie di Parigi e la Royal Opera House di Muscat, e in orchestre di rilievo, tra cui l’Orchestra Haydn di Bolzano e l’Orchestra dell’Arena di Verona. Membro dell’Arianna Art Ensemble, ha intrapreso fin da giovanissimo lo studio del repertorio barocco incidendo, tra gli altri, due CD di Sonate per violoncello con Giovanni Sollima. Da qualche anno collabora anche con l’ensemble “Collegio Ghislieri”, esibendosi in importanti sale internazionali e partecipando ad ambiziosi progetti discografici.
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