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Incontri d’autore – Lingue della diaspora: una conversazione tra Igiaba Scego e Athena Farrokhzad

foto_igiaba_scego_by_simona_filippini

In occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma inaugura la serie Incontri d’autore, ovvero dialoghi tra scrittori e scrittrici italiani e svedesi. L’iniziativa comincia martedì 17 ottobre alle ore 18 con “Le lingue della diaspora”, conversazione tra Igiaba Scego, finalista del Premio Strega 2023 con Cassandra a Mogadiscio, e Athena Farrokhzad, una delle principali poetesse svedesi. Le due scrittrici leggeranno dei brani in lingua originale dai loro libri, per poi discutere insieme sui temi della diaspora, sulla letteratura postcoloniale e il suo ruolo come contro-narrativa, sulle relazioni familiari intergenerazionali e transnazionali. Modera l’incontro Anna Finozzi, assistant professor all’Università di Bergen.

Igiaba Scego, nata a Roma da genitori somali in fuga dal colpo di stato a Mogadiscio nel 1969, è scrittrice e giornalista e la sua attività si concentra sul dialogo interculturale. Laureata in Letterature straniere presso l’università Sapienza di Roma, ha svolto un dottorato di ricerca in Pedagogia all’Università degli Studi Roma Tre, e collabora ora con varie riviste che scrivono di letteratura della migrazione, tra cui “Latinoamerica”, “Carta”, “El Ghibli”, e quotidiani del calibro di “La Repubblica”, “il manifesto”, “L’Unità”, “Internazionale”. Nel 2003 esordisce come scrittrice con il romanzo La nomade che amava Alfred Hitchcock, pubblicato per Sinnos. Nel 2023 figura tra i dodici semifinalisti al Premio Strega con il suo ultimo libro Cassandra a Mogadiscio.

Athena Farrokhzad (1983) è poeta, traduttrice, drammaturga e critica letteraria. Dal debutto con Vitsvit nel 2013 è diventata una delle poetesse più importanti della Svezia. I suoi libri sono stati tradotti in quindici lingue e le sue pièce teatrali sono state rappresentate in molteplici teatri. Farrokhzad lavora alla scuola di scrittura Biskops-Arnö e ha tradotto in svedese poetesse come Adrienne Rich, Audre Lorde, Juliana Spahr e Natalie Diaz. Dopo Trado (2016) e I rörelse (2019), è uscito l’anno scorso il suo quarto libro Åsnans år per Albert Bonniers förlag. È responsabile per il programma letterario a Kulturhuset Stadsteatern.

Anna Finozzi lavora come Assistant professor presso il dipartimento di lingue moderne e letteratura dell’Università di Bergen, dove insegna storia della letteratura italiana contemporanea e studi culturali europei. Le sue aree di ricerca spaziano dalla letteratura italiana postcoloniale alla letteratura delle donne, gli studi letterari per l’infanzia e i Podcast Studies. Ha pubblicato su diverse riviste internazionali e ha curato il volume Italian studies across disciplines. Interdisciplinarity, new approaches, and future directions nel 2022. Da qualche settimana è uscita la sua monografia La letteratura postcoloniale per l’infanzia.

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  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura "C.M. Lerici"