In occasione della Stockholm Design Week 2023, l'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma presenta Buone Nuove - Women Changing Architecture, un progetto originale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo. La mostra, curata da Pippo Ciorra, Elena Motisi ed Elena Tinacci, valorizza il lavoro di donne designer e architette, attive in Italia e all'estero. L’allestimento è una rielaborazione di quello ospitato al MAXXI di Roma (16.12.2021 / 11.09.2022) e viene presentato a Stoccolma per la prima volta, all’inizio di una circuitazione che, nei prossimi mesi, farà il giro del mondo.
Con l'intento di rappresentare il contributo di architette, designer, duo, team, collettivi, la selezione include non solo figure italiane, ma anche internazionali, come esempio delle realizzazioni e della qualità dell'architettura moderna e contemporanea. Un viaggio attraverso la professione dell'architetto, che mette in evidenza quelle personalità femminili, dalle pioniere di inizio Novecento fino alle archistar di oggi e agli studi internazionali guidati da donne, che hanno innovato l'architettura contemporanea. Nomi come Lina Bo Bardi, Gae Aulenti, Cini Boeri, Nanda Vigo, fino a personaggi di grande rilievo nella scena attuale, come Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, e altre giovani e giovanissime. La mostra comprende anche una serie di videointerviste che ricostruiscono le storie e le teorie alla base di questa narrazione.
L'edizione di Stoccolma di Buone Nuove, include anche due nomi svedesi, le pioniere moderniste Ingrid Wallberg e Ingeborg Wærn Bugge e le avanguardiste Anna Chavepayre e Josefina Nordmark, per tracciare collegamenti con le controparti scandinave. L'integrazione locale è stata realizzata da Monica Prencipe e Chiara Monterumisi.
DESIGN DELLA MOSTRA
Come per l’edizione presentata al MAXXI, il progetto espositivo è curato da Matilde Cassani. L'allestimento è caratterizzato da grandi tavoli: questi elementi d'arredo tipici degli studi di architettura divengono un sistema che invita significativamente il visitatore a unirsi in modo quasi “conviviale” alle storie delle architette che vengono presentate. I 4 tavoli presentano documenti, fotografie, disegni, pubblicazioni, schizzi, video, oltre alle biografie e ai ritratti delle architette.
La prima sezione - Storie di architette italiane - è dedicata ad alcune delle più interessanti professioniste italiane dal dopoguerra ai giorni nostri. Si va da Lina Bo Bardi, al successo delle opere di Gae Aulenti, a esempi attuali di grande interesse come Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, fino alle giovani e ultime generazioni.
La seconda sezione – Studi esteri in Italia – si concentra invece su una serie di importanti opere realizzate in Italia da designer internazionali, spesso in collaborazione con aziende e professionisti locali, in un periodo che copre i primi due decenni del secolo attuale. La sequenza inizia con la celebre progettista del MAXXI Zaha Hadid e prosegue con figure altrettanto importanti, come Grafton Architects e SANAA (entrambe con progetti edilizi per l'Università Bocconi), Benedetta Tagliabue (un’italiana trasferitasi a Barcellona e qui presente con una chiesa a Ferrara), il Parco Romana di Elizabeth Diller a Milano e le opere dello studio Inside Outside di Petra Blaisse.
Le ultime due sezioni - Narrazioni e Visioni - comprendono interviste a esperte e studiose sul tema della parità di genere nell’architettura e una serie di opere video dedicate al rapporto sempre più consapevole tra le tematiche di genere e la progettazione.
La mostra è aperta al pubblico dal 6 febbraio al 20 marzo 2023 durante gli orari di apertura dell'istituto.
Giovedì il 9 febbraio la mostra verrà presentata dalla designer della mostra Matilde Cassani e dalle curatrici Elena Motisi ed Elena Tinacci.
Venerdì il 10 febbraio verrà presentata Visions, una serie di cinque video prodotti per la mostra, introdotta dal curatore Pippo Ciorra.
La mostra Buone Nuove. Women Changing Architecture è realizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con Fondazione MAXXI.